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Trento, 15 febbraio 2006
AD UN ANNO DALL’ENTRATA IN VIGORE DEL PROTOCOLLO DI KYOTO,
CHE COSA HA FATTO E STA FACENDO LA PROVINCIA DI TRENTO?

Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici per L’Ulivo

Domani, 16 febbraio 2006, ricorrerà un anno dall’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto. Infatti proprio il 16 febbraio 2005 è entrato in vigore il trattato sottoscritto nel 1997 nell’omonima città giapponese che rappresenta il primo pilastro di una strategia internazionale per il raggiungimento dell'obiettivo di una progressiva riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera, per contrastare i cambiamenti climatici in atto, determinati dal rapido aumento della temperatura terrestre con gravi rischi per la sopravvivenza del nostro pianeta e degli esseri viventi. L'impegno, assunto a livello mondiale, è di ridurre tra 2008 e il 2012 le emissioni dei 6 principali climalteranti del 5,2% rispetto al 1990 (l'Unione europea sta inoltre discutendo di portare le riduzioni al 20/40% nel 2020). Tutti gli Stati membri dell’Europa a 25 hanno ratificato il Protocollo, raggiungendo fino ad ora livelli di applicazione differenti. Alcuni Paesi, ad esempio, come Svezia, Gran Bretagna, Germania e Francia sono prossimi al raggiungimento dei loro traguardi, grazie anche ad un forte investimento nelle energie rinnovabili accompagnato da sensibili politiche mirate alla riduzione dei consumi energetici. L’Italia, che avrebbe dovuto ridurre le sue emissioni del 6,5% entro il 2012 rispetto al 1990, le ha invece viste aumentare del 12% rispetto ai livelli del 1990, allontanandosi così di oltre il 18% dal suo obiettivo di riduzione. Sono diversi i fattori che limitano l’ottenimento del risultato da parte italiana: mancanza di sufficienti investimenti e soluzioni strutturali nel campo dell’energia e dei trasporti, ad esempio, così come insufficienti risposte sul versante del risparmio e dell’efficienza energetica, nonché dell’impiego di energie da fonti rinnovabili. Su queste ultime tematiche la Provincia autonoma di Trento è certamente più attiva ed impegnata ad ottenere gli obiettivi di propria competenza, anche se la conformazione orografica del territorio e le condizioni climatiche dello stesso portano ancora oggi ad uno scompenso nella emissione di CO2, nonostante oltre la metà del territorio sia coperta da foreste.

Ciò premesso, ad un anno di distanza dall’entrata in vigore del Protocollo, il sottoscritto

interroga la Giunta provinciale per sapere:

1. quale sia il bilancio della CO2 del Trentino sulla base dei più recenti dati acquisiti ed elaborati dalla Provincia e dai suoi Enti funzionali, compresi gli istituti di ricerca ed i musei;

2. come intenda procedere la Provincia per applicare su scala provinciale – secondo il principio “pensare globalmente, agire localmente” – il Protocollo di Kyoto;

3. se non ritenga utile e/o necessario avviare, anche per mezzo della Rete provinciale per l’educazione ambientale, una ulteriore campagna informativa rivolta agli enti locali, alle imprese ed ai cittadini, per aggiornare i trentini sul tema dei cambiamenti climatici e sui suoi potenziali effetti anche a livello locale, nonché sulle iniziative che possono essere attivate anche a dimensione locale ed a piccola scala per contrastare e diminuire le emissioni di CO2.

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

 

     

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